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Arte: un valore da proteggere e trasmettere

Non solo bellezza

Quando si parla di opere d’arte il primo pensiero solitamente va alle emozioni che le opere suscitano. L’artista utilizza colori, forme, suoni o parole per trasmettere un messaggio emozionale che può essere compreso e interpretato da chi lo osserva o lo ascolta. E poi c’è l’aspetto estetico: l’arte è bellezza e come tale, fin dall’antichità, la si è coltivata, promossa, collezionata. La storia è ricca di esempi di mecenati che in ogni epoca hanno sovvenzionato artisti per arredare corti, chiese, palazzi con il loro lavoro. Tuttavia, la storia ci insegna anche che, oltre al valore emotivo ed estetico, un’opera d’arte ha un valore molto più concreto e misurabile. Ed è proprio questo valore che ha creato un mercato fiorente dedicato alla compravendita e al collezionismo di opere d’arte.

Rivivi l’evento “L’Arte: un valore da proteggere e trasmettere” di Leonardo Assicurazioni.

Quanto vale la cultura

Se poi dalla sfera privata del collezionismo passiamo anche a quella pubblica – i cosiddetti beni culturali pubblici che in Italia ammontano a circa 230 mila censiti (fonte ISPRA) – il discorso diventa ancora più complesso. Perché all’aspetto estetico e al valore economico, si aggiunge anche un tema di unicità: il bene culturale è irriproducibile, storico, culturale. È un bene che impatta fortemente sull’economia del Paese: arte e cultura sono a tutti gli effetti un settore economico che genera sviluppo e crescita (vale il 3,1% del PIL globale), crea posti di lavoro (6,2% della forza lavoro globale), ha un impatto su innovazione, rigenerazione urbana e promozione del territorio; e, parlando un linguaggio universale favorisce l’inclusione, la coesione e il benessere psico- fisico. Aspetti tuttavia difficilmente quantificabili e misurabili. E, dunque, come capire quanto può valere un bene di questo tipo? E di conseguenza come poterlo proteggere dalla molteplicità di rischi a cui può essere esposto, dagli agenti atmosferici – alluvioni, frane, terremoti – che sono i più impattanti, ma anche furti o semplicemente banali incidenti? Nel momento in cui consideriamo un’opera d’arte al di là del suo valore culturale ed estetico, ma come un bene economico, esso costituisce, piccolo o grande che sia, un patrimonio. La sua vendita, l’acquisto o il passaggio generazionale vanno dunque gestiti secondo normative specifiche e richiedono attenzione e competenze per garantirne la protezione e la continuità.

Pianificare il futuro

Purtroppo, in Italia, come accade per altri beni, anche l’arte non si sottrae a quello che sembra essere uno dei tabù più spinosi da affrontare: il passaggio generazionale. Per una combinazione di scaramanzia e mancanza di consapevolezza, molti, proprietari di opere d’arte ma anche gli artisti stessi, preferiscono non pianificare per tempo la successione del proprio patrimonio artistico. Affrontare un corretto percorso di pianificazione, significa innanzitutto capire cosa si desidera per il proprio patrimonio, al di là dei benefici fiscali ed economici: si vuole lasciare una collezione intatta o dividerla? Si vuole aprirla al pubblico? E se la collezione risiede all’estero cosa succede? E come garantire l’eventuale riservatezza di certe operazioni? Il supporto di professionisti del settore – studi legali, fiduciarie, compagnie di Assicurazioni – può aiutare nell’individuare gli strumenti giuridici più idonei al raggiungimento dei propri obiettivi. L’ordinamento italiano offre, infatti, molteplici soluzioni di trasmissione di un patrimonio artistico, alcuni comuni a qualsiasi altro patrimonio – come il trust o la società semplice – altri più specifici di questo settore, come la fondazione o l’associazione.

Il valore della consapevolezza

In Spazio Leonardo, che da sempre riflette la filosofia di un’azienda che vuole avere un impatto positivo sulla società, sulla cultura e sull’ambiente, favorendo il benessere psico-fisico delle persone anche attraverso l’Arte, abbiamo provato a tracciare uno scenario della complessità e delle tematiche che si celano dietro al mercato dell’arte con l’aiuto di alcuni professionisti esperti: Roberta Ghilardi, di Deloitte Italia, che ha presentato alcuni dati sul mondo in continua evoluzione del collezionismo e uno studio condotto con l’università di Pavia sulla misurazione del valore economico della cultura; l’avvocato Miriam Loropiana, che ha affrontato invece, il tema del passaggio generazionale; Italo Carli di Generali Italia e Fabrizio Vedana di Across Group hanno, invece, messo in luce il ruolo delle assicurazioni e delle fiduciarie nel valorizzare e tutelare l’arte.

Non solo bellezza

Quando si parla di opere d’arte il primo pensiero solitamente va alle emozioni che le opere suscitano. L’artista utilizza colori, forme, suoni o parole per trasmettere un messaggio emozionale che può essere compreso e interpretato da chi lo osserva o lo ascolta. E poi c’è l’aspetto estetico: l’arte è bellezza e come tale, fin dall’antichità, la si è coltivata, promossa, collezionata. La storia è ricca di esempi di mecenati che in ogni epoca hanno sovvenzionato artisti per arredare corti, chiese, palazzi con il loro lavoro. Tuttavia, la storia ci insegna anche che, oltre al valore emotivo ed estetico, un’opera d’arte ha un valore molto più concreto e misurabile. Ed è proprio questo valore che ha creato un mercato fiorente dedicato alla compravendita e al collezionismo di opere d’arte.

Rivivi l’evento “L’Arte: un valore da proteggere e trasmettere” di Leonardo Assicurazioni.

Quanto vale la cultura

Se poi dalla sfera privata del collezionismo passiamo anche a quella pubblica – i cosiddetti beni culturali pubblici che in Italia ammontano a circa 230 mila censiti (fonte ISPRA) – il discorso diventa ancora più complesso. Perché all’aspetto estetico e al valore economico, si aggiunge anche un tema di unicità: il bene culturale è irriproducibile, storico, culturale. È un bene che impatta fortemente sull’economia del Paese: arte e cultura sono a tutti gli effetti un settore economico che genera sviluppo e crescita (vale il 3,1% del PIL globale), crea posti di lavoro (6,2% della forza lavoro globale), ha un impatto su innovazione, rigenerazione urbana e promozione del territorio; e, parlando un linguaggio universale favorisce l’inclusione, la coesione e il benessere psico- fisico. Aspetti tuttavia difficilmente quantificabili e misurabili. E, dunque, come capire quanto può valere un bene di questo tipo? E di conseguenza come poterlo proteggere dalla molteplicità di rischi a cui può essere esposto, dagli agenti atmosferici – alluvioni, frane, terremoti – che sono i più impattanti, ma anche furti o semplicemente banali incidenti? Nel momento in cui consideriamo un’opera d’arte al di là del suo valore culturale ed estetico, ma come un bene economico, esso costituisce, piccolo o grande che sia, un patrimonio. La sua vendita, l’acquisto o il passaggio generazionale vanno dunque gestiti secondo normative specifiche e richiedono attenzione e competenze per garantirne la protezione e la continuità.

Pianificare il futuro

Purtroppo, in Italia, come accade per altri beni, anche l’arte non si sottrae a quello che sembra essere uno dei tabù più spinosi da affrontare: il passaggio generazionale. Per una combinazione di scaramanzia e mancanza di consapevolezza, molti, proprietari di opere d’arte ma anche gli artisti stessi, preferiscono non pianificare per tempo la successione del proprio patrimonio artistico. Affrontare un corretto percorso di pianificazione, significa innanzitutto capire cosa si desidera per il proprio patrimonio, al di là dei benefici fiscali ed economici: si vuole lasciare una collezione intatta o dividerla? Si vuole aprirla al pubblico? E se la collezione risiede all’estero cosa succede? E come garantire l’eventuale riservatezza di certe operazioni? Il supporto di professionisti del settore – studi legali, fiduciarie, compagnie di Assicurazioni – può aiutare nell’individuare gli strumenti giuridici più idonei al raggiungimento dei propri obiettivi. L’ordinamento italiano offre, infatti, molteplici soluzioni di trasmissione di un patrimonio artistico, alcuni comuni a qualsiasi altro patrimonio – come il trust o la società semplice – altri più specifici di questo settore, come la fondazione o l’associazione.

Il valore della consapevolezza

In Spazio Leonardo, che da sempre riflette la filosofia di un’azienda che vuole avere un impatto positivo sulla società, sulla cultura e sull’ambiente, favorendo il benessere psico-fisico delle persone anche attraverso l’Arte, abbiamo provato a tracciare uno scenario della complessità e delle tematiche che si celano dietro al mercato dell’arte con l’aiuto di alcuni professionisti esperti: Roberta Ghilardi, di Deloitte Italia, che ha presentato alcuni dati sul mondo in continua evoluzione del collezionismo e uno studio condotto con l’università di Pavia sulla misurazione del valore economico della cultura; l’avvocato Miriam Loropiana, che ha affrontato invece, il tema del passaggio generazionale; Italo Carli di Generali Italia e Fabrizio Vedana di Across Group hanno, invece, messo in luce il ruolo delle assicurazioni e delle fiduciarie nel valorizzare e tutelare l’arte.

Rivivi l’evento “L’Arte: un valore da proteggere e trasmettere” di Leonardo Assicurazioni.

Rivivi l’evento “L’Arte: un valore da proteggere e trasmettere” di Leonardo Assicurazioni.

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