| Economie |
Cos’ha a che fare l’Educazione Finanziaria con il riscatto personale e l’inclusione sociale?
La gestione consapevole delle proprie finanze può essere anche una leva potente di cambiamento e di valorizzazione individuale e della società in cui viviamo.
Quest’anno è stato scelto Novembre come Mese dell’Educazione Finanziaria, l’iniziativa promossa dal Comitato per la Programmazione e il Coordinamento delle attività di Educazione Finanziaria che, da ormai sette anni, si impegna a promuovere lo sviluppo di una cultura finanziaria, assicurativa e previdenziale nel nostro Paese. E il perché si dedichino tanto tempo ed energie a questo tema è sotto gli occhi di tutti: l’Educazione Finanziaria è uno strumento fondamentale per creare nelle persone, di ogni fascia d’età, quella consapevolezza sull’importanza di una corretta gestione e pianificazione del risparmio individuale e familiare necessarie per raggiungere i propri obiettivi di vita e costruirsi un futuro migliore, personale ma anche per la comunità.
È un concetto che va ben oltre la semplice alfabetizzazione, di cui pure il nostro Paese ha un gran bisogno – gli italiani ancora nel 2024 sono risultati sotto la sufficienza in termini di cultura economica – perché al di là dell’acquisizione di competenze di base per comprendere semplici concetti finanziari e assicurativi, l’Educazione Finanziaria aiuta a sviluppare quella fiducia, quella sicurezza e quella capacità di prendere decisioni libere e consapevoli che permettono di migliorare la propria vita e di raggiungere una condizione di benessere.
Vedi tutto l’evento “Da Educazione a Inclusione Finanziaria”.
Un driver di cambiamento
Un messaggio, questo, che acquista ancora più forza quando lo si analizza in contesti di particolare fragilità, difficoltà o vulnerabilità. Qui, infatti, la promozione di una maggiore cultura finanziaria e assicurativa, la diffusione e la condivisione di conoscenze e informazioni corrette in ambito economico, finanziario e assicurativo, possono diventare dei veri e propri driver di riscatto e inclusione sociale, di emancipazione, di «re-azione» a situazioni di partenza sfavorevoli.
Basti pensare a quante donne, ancora oggi, vivono in condizioni di isolamento economico, senza un’indipendenza che consenta loro di fare scelte consapevoli e prendere in mano il proprio futuro. Ma anche a quanti giovani che, non avendo quelle competenze di base in termini assicurativi o finanziari, fanno fatica a difendere i propri diritti sul lavoro, a cogliere opportunità di carriera e crescita professionale, a pensare a una pensione integrativa per garantirsi un futuro più sereno. O ancora agli immigrati di seconda generazione, che devono inserirsi nel mondo del lavoro in un Paese di cui non conoscono la legislazione, le normative, il sistema di welfare.
In tutti questi contesti un percorso individuale di accompagnamento e di informazione su queste tematiche – spesso partendo dalle semplici buone pratiche, come imparare a leggere un documento prima di sottoscriverlo – può davvero fare la differenza, rendendo le persone più sicure, autonome e quindi libere e capaci di decidere della propria vita.
Una prevenzione contro gli abusi economici
La mancanza di consapevolezza finanziaria, da un banale budget familiare a una visione di lungo termine del proprio percorso economico, possono portare anche a comportamenti pericolosi che si ripercuotono non solo sul singolo individuo ma su tutta la società: il trading speculativo, il gioco d’azzardo, lo shopping compulsivo sono solo alcuni esempi di vere e proprie dipendenze che si sono amplificate durante il periodo pandemico e che oggi affliggono una fetta importante della popolazione di ogni età. Anche in questi casi, un percorso individuale di Educazione Finanziaria può essere un ottimo strumento per prevenire o “re-agire” a fenomeni sociali potenzialmente molto pericolosi.
L’importanza di una comunicazione coerente e condivisa
Purtroppo, l’accelerazione e la frenesia del periodo storico in cui viviamo e la rivoluzione digitale che caratterizza quest’epoca ha portato da un lato ad avere sempre meno tempo per fermarsi a riflettere sul futuro, sui progetti di vita, sulle scelte da compiere, spingendoci spesso a prendere decisioni d’impulso, complice anche la facilità con cui ormai molte operazioni – da un pagamento in banca a un investimento – si possono fare con un semplice click da uno smartphone; dall’altro ad affidarsi al mondo dei social network per trovare consigli economici e finanziari. Sul web dilagano i cosiddetti “finfluencer” o financial influencer, figure che sfruttano Instagram, TikTok e YouTube per condividere consigli e strategie relativi alle finanze personali e agli investimenti. Se da un lato è vero che la democratizzazione dell’accesso alle informazioni finanziarie può essere positiva, perché consente a un pubblico più ampio di accedere a questo mondo in autonomia, dall’altro lato il rischio è quello di farsi influenzare da persone non competenti e poco professionali, non comprendendo i rischi a cui si va incontro.
Il futuro: formazione continua e consapevolezza
Per migliorare la situazione attuale è necessario partire dalle basi, dai programmi scolastici in primis, per integrare l’Educazione Finanziaria già nelle prime fasi dell’istruzione. Ma anche dalle famiglie, per favorire quel dialogo, che oggi spesso manca, sui temi del denaro e della sua gestione. Solo così si può pensare di formare una generazione più consapevole, capace di pianificare il proprio futuro economico in modo responsabile e sostenibile.
Nel nostro ultimo incontro “Da Educazione a Inclusione Finanziaria” in Spazio Leonardo, ne abbiamo parlato con Claudia Segre, Presidentessa della Global Thinking Foundation, Federica Montesardi, Responsabile Task Force Legal Global Thinking Foundation e Gordon Mensah, co-founder e Presidente dell’Associazione In-Formazione.
Quest’anno è stato scelto Novembre come Mese dell’Educazione Finanziaria, l’iniziativa promossa dal Comitato per la Programmazione e il Coordinamento delle attività di Educazione Finanziaria che, da ormai sette anni, si impegna a promuovere lo sviluppo di una cultura finanziaria, assicurativa e previdenziale nel nostro Paese. E il perché si dedichino tanto tempo ed energie a questo tema è sotto gli occhi di tutti: l’Educazione Finanziaria è uno strumento fondamentale per creare nelle persone, di ogni fascia d’età, quella consapevolezza sull’importanza di una corretta gestione e pianificazione del risparmio individuale e familiare necessarie per raggiungere i propri obiettivi di vita e costruirsi un futuro migliore, personale ma anche per la comunità.
È un concetto che va ben oltre la semplice alfabetizzazione, di cui pure il nostro Paese ha un gran bisogno – gli italiani ancora nel 2024 sono risultati sotto la sufficienza in termini di cultura economica – perché al di là dell’acquisizione di competenze di base per comprendere semplici concetti finanziari e assicurativi, l’Educazione Finanziaria aiuta a sviluppare quella fiducia, quella sicurezza e quella capacità di prendere decisioni libere e consapevoli che permettono di migliorare la propria vita e di raggiungere una condizione di benessere.
Vedi tutto l’evento “Da Educazione a Inclusione Finanziaria”.
Un driver di cambiamento
Un messaggio, questo, che acquista ancora più forza quando lo si analizza in contesti di particolare fragilità, difficoltà o vulnerabilità. Qui, infatti, la promozione di una maggiore cultura finanziaria e assicurativa, la diffusione e la condivisione di conoscenze e informazioni corrette in ambito economico, finanziario e assicurativo, possono diventare dei veri e propri driver di riscatto e inclusione sociale, di emancipazione, di «re-azione» a situazioni di partenza sfavorevoli.
Basti pensare a quante donne, ancora oggi, vivono in condizioni di isolamento economico, senza un’indipendenza che consenta loro di fare scelte consapevoli e prendere in mano il proprio futuro. Ma anche a quanti giovani che, non avendo quelle competenze di base in termini assicurativi o finanziari, fanno fatica a difendere i propri diritti sul lavoro, a cogliere opportunità di carriera e crescita professionale, a pensare a una pensione integrativa per garantirsi un futuro più sereno. O ancora agli immigrati di seconda generazione, che devono inserirsi nel mondo del lavoro in un Paese di cui non conoscono la legislazione, le normative, il sistema di welfare.
In tutti questi contesti un percorso individuale di accompagnamento e di informazione su queste tematiche – spesso partendo dalle semplici buone pratiche, come imparare a leggere un documento prima di sottoscriverlo – può davvero fare la differenza, rendendo le persone più sicure, autonome e quindi libere e capaci di decidere della propria vita.
Marco Bertani a SMAU 2024 racconta gli sviluppi del progetto LeoScienza.
Una prevenzione contro gli abusi economici
La mancanza di consapevolezza finanziaria, da un banale budget familiare a una visione di lungo termine del proprio percorso economico, possono portare anche a comportamenti pericolosi che si ripercuotono non solo sul singolo individuo ma su tutta la società: il trading speculativo, il gioco d’azzardo, lo shopping compulsivo sono solo alcuni esempi di vere e proprie dipendenze che si sono amplificate durante il periodo pandemico e che oggi affliggono una fetta importante della popolazione di ogni età. Anche in questi casi, un percorso individuale di Educazione Finanziaria può essere un ottimo strumento per prevenire o “re-agire” a fenomeni sociali potenzialmente molto pericolosi.
L’importanza di una comunicazione coerente e condivisa
Purtroppo, l’accelerazione e la frenesia del periodo storico in cui viviamo e la rivoluzione digitale che caratterizza quest’epoca ha portato da un lato ad avere sempre meno tempo per fermarsi a riflettere sul futuro, sui progetti di vita, sulle scelte da compiere, spingendoci spesso a prendere decisioni d’impulso, complice anche la facilità con cui ormai molte operazioni – da un pagamento in banca a un investimento – si possono fare con un semplice click da uno smartphone; dall’altro ad affidarsi al mondo dei social network per trovare consigli economici e finanziari. Sul web dilagano i cosiddetti “finfluencer” o financial influencer, figure che sfruttano Instagram, TikTok e YouTube per condividere consigli e strategie relativi alle finanze personali e agli investimenti. Se da un lato è vero che la democratizzazione dell’accesso alle informazioni finanziarie può essere positiva, perché consente a un pubblico più ampio di accedere a questo mondo in autonomia, dall’altro lato il rischio è quello di farsi influenzare da persone non competenti e poco professionali, non comprendendo i rischi a cui si va incontro.
Il futuro: formazione continua e consapevolezza
Per migliorare la situazione attuale è necessario partire dalle basi, dai programmi scolastici in primis, per integrare l’Educazione Finanziaria già nelle prime fasi dell’istruzione. Ma anche dalle famiglie, per favorire quel dialogo, che oggi spesso manca, sui temi del denaro e della sua gestione. Solo così si può pensare di formare una generazione più consapevole, capace di pianificare il proprio futuro economico in modo responsabile e sostenibile.
Nel nostro ultimo incontro “Da Educazione a Inclusione Finanziaria” in Spazio Leonardo, ne abbiamo parlato con Claudia Segre, Presidentessa della Global Thinking Foundation, Federica Montesardi, Responsabile Task Force Legal Global Thinking Foundation e Gordon Mensah, co-founder e Presidente dell’Associazione In-Formazione.
Vedi tutto l’evento “Da Educazione a Inclusione Finanziaria”.
Vedi tutto l’evento “Da Educazione a Inclusione Finanziaria”.