Ruben Brulat: la fusione tra natura e uomo nell’arte fotografica

Nato in Francia, classe 1988, Ruben Brulat è il protagonista della prima mostra del programma espositivo del 2025 in Spazio Leonardo: Ta sphère est sans peau. Come altri progetti dell’artista francese, anche quello pensato per lo Spazio si colloca al crocevia tra fotografia, performance e meditazione, esplorando il rapporto profondo e ancestrale tra il corpo umano e la natura con un linguaggio visivo unico, in cui il corpo si fonde con il paesaggio in un’intima e potente simbiosi.

 

 

TA  SHPÈRE EST SANS PEAU

Dal 20 Febbario 2025 al 09 Maggio 2025 in Spazio Leonardo.

Le sue immagini, spesso caratterizzate da nudi immersi in scenari selvaggi e incontaminati, evocano un ritorno primordiale alla terra, suggerendo una riflessione profonda sulla vulnerabilità, sull’appartenenza e sul legame inscindibile tra uomo e ambiente. Spesso nascono da viaggi in completa solitudine dell’artista in luoghi remoti e climi estremi – come i paesaggi vulcanici delle cinque fotografie esposte nella Gallery dello Spazio, realizzate nella depressione della Dancalia nel Corno d’Africa, in Indonesia e sulle pendici laviche dell’Etna – dove l’artista francese ricerca una memoria arcaica dell’umanità, una dimensione organica che sembra progressivamente scomparire.
Questa riflessione si traduce in immagini potenti e contemplative, in cui il corpo nudo si fonde con il paesaggio, di cui l’essere umano non è un semplice osservatore esterno, ma ne è parte integrante, soggetto alle stesse forze e alle stesse fragilità. La nudità, lontana da ogni connotazione erotica, diventa un simbolo di purezza e di riconciliazione con l’elemento naturale.
Questo gesto di fusione è al tempo stesso un atto di resistenza e di accettazione, un ritorno all’essenziale che sfida l’idea di separazione tra uomo e natura imposta dalla modernità. 

L’approccio alla fotografia di Brulat si distingue per l’assenza assoluta di interventi digitali o manipolazioni: le sue fotografie sono realizzate, infatti, con un banco ottico analogico, strumento che consente all’artista di bloccare gli scatti delle sue performances vissute e agite a stretto contatto con i passaggi in cui è immerso.
Altro elemento distintivo della mostra è l’integrazione alle immagini delle poesie dell’artista, che costituiscono una parte importante della sua pratica performativa. Stampate su carta e appese negli ambienti dello Spazio intervallate alle immagini, sono pensate come un momento di riflessione e contemplazione, offrendo un’ulteriore chiave di lettura e guida alla fruizione delle opere.

Attraverso la sua ricerca, Brulat ci invita dunque a ripensare il nostro rapporto con il mondo naturale, sfidando la narrazione antropocentrica che vede l’uomo come dominatore dell’ambiente. Il suo lavoro è un’esortazione a riscoprire la bellezza del lasciarci andare, a essere parte di qualcosa di più grande e incontrollabile. In un’epoca in cui la separazione tra uomo e natura si fa sempre più netta, l’arte di Ruben Brulat rappresenta un ritorno alle origini, un tentativo di riconciliazione visiva e spirituale con il nostro habitat primordiale.

Come visitare la mostra 

L’ingresso è libero, previo passaggio in reception. Lungo il percorso espositivo, sono presenti alcuni QR code che rimandano alla descrizione della mostra.
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle ore 09:00 alle 18:00

Orari e modalità di accesso

Dal 20 Febbario 2025 al 09 Maggio 2025
Lunedì – Venerdì 09:00-18:00
Ingresso libero
Prenotazione per tour guidati: info@unagalleria.com

Sede

Spazio Leonardo
Viale della Liberazione16/a
20124 Milano

Ufficio Stampa

press@spazio-leonardo.it

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